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Weyward Copertina flessibile – 11 luglio 2023
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Hanno fatto di tutto per metterci in gabbia, ma una donna Weyward sarà sempre libera e selvaggia.
2019. Con il favore del buio della sera, la trentenne Kate fugge da Londra alla volta del Weyward Cottage, una vecchia casa di campagna ereditata da una prozia che ricorda appena. Avvolta da un giardino incolto su cui torreggia un acero secolare, la dimora la proteggerà da un uomo pericoloso. Presto, però, Kate inizierà a capire che le sue mura custodiscono un segreto molto antico.
1942. Mentre la guerra infuria, la sedicenne Violet è ostaggio della grande e lugubre tenuta di famiglia. Vorrebbe soltanto arrampicarsi sugli alberi e poter studiare come suo fratello, ma da lei ci si aspetta tutt’altro. Un pensiero inquietante, poi, la tormenta: molti anni fa, poco dopo la sua nascita, la madre è scomparsa in circostanze mai chiarite. L’unica traccia di sé che ha lasciato è un medaglione con incisa la lettera W.
1619. La solitaria Altha, cresciuta da una madre che le ha trasmesso il suo amore per il mondo naturale, viene accusata di stregoneria; rinchiusa nelle segrete di un castello, presto sarà processata. Un contadino del villaggio è morto dopo essere stato attaccato dalla propria mandria, e la comunità locale, coesa, ha puntato il dito contro di lei: una donna insolita. E le donne insolite fanno paura.
Ma le Weyward appartengono alla natura. E non possono essere addomesticate. Intrecciando con maestria tre storie che attraversano cinque secoli, Emilia Hart ha dato vita a un potente romanzo sulla resilienza femminile e sulla forza salvifica della solidarietà tra donne in un mondo dominato dagli uomini.
«Un page-turner davvero avvincente. Emilia Hart ha scritto una storia brillante sulla forza, la resilienza e il potere di tre donne attraverso i secoli, sullo splendido sfondo di una natura fragile e meravigliosa. Questo è un esordio eccezionale». Abi Daré
«Weyward abbraccia la vita di tre donne in tre secoli diversi, legate dal sangue e da un dono davvero unico. La scrittura è meravigliosa, le donne sono meravigliose e ogni storia è appassionante. Vivo, vivido, avvincente. Vera magia». Abigail Dean
«Esordio coraggioso e originale, Weyward è una storia affascinante su quello che può accadere quando il mondo naturale si scontra con il retaggio della stregoneria». Sarah Penner
«Emilia Hart collega tre storie in modo molto intelligente, in quest’avvincente lettura sulla stregoneria, i legami materni e il potere della natura». «The Times»
- Lunghezza stampa404 pagine
- LinguaItaliano
- EditoreFazi
- Data di pubblicazione11 luglio 2023
- Dimensioni14.2 x 2.4 x 21.2 cm
- ISBN-13979-1259671653
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Descrizione prodotto
Dalla quarta di copertina
L'autore
Dettagli prodotto
- ASIN : B0BXN313ZX
- Editore : Fazi (11 luglio 2023)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 404 pagine
- ISBN-13 : 979-1259671653
- Peso articolo : 340 g
- Dimensioni : 14.2 x 2.4 x 21.2 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 1,704 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 70 in Studi culturali e sociali (Libri)
- n. 131 in Fantasy (Libri)
- n. 193 in Narrativa contemporanea (Libri)
- Recensioni dei clienti:
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È così che nasce il termine “strega”, una parola che viene affibbiata per categorizzare qualcosa di ingestibile, selvaggio, terrificante. Ed è su queste fondamenta che si sviluppa “Weyward”, romanzo di Emilia Hart che ho avuto il piacere di leggere grazie alla collaborazione con la Fazi Editore, che ringrazio di avermi fornito una copia del libro in cambio di una recensione onesta.
“Weyward” narra le vicende di tre donne (Altha, Violet e Kate) appartenenti a tre generazioni diverse della stessa famiglia, la famiglia Weyward per l’appunto. Sono donne che nel corso dei secoli hanno dovuto imparare a convivere con una società che non è mai stata pronta ad approvare la loro esistenza. Sono donne sagaci, intraprendenti, estremamente legate alla natura e alle sue proprietà; sono donne che non vogliono ricoprire il ruolo che viene loro imposto e per questo si ritrovano nel mirino di uomini che pretendono di riuscire nell’impresa di rieducarle e di possederle.
Dopotutto, è meglio essere sicuri di esercitare il proprio controllo sulle cose che ci spaventano piuttosto che accettarle o, nel peggiore dei casi, ignorarle.
Altha, Violet e Kate sono legate tra di loro non solo dal sangue, ma anche e soprattutto dalle esperienze e le dinamiche che si ritrovano a vivere. Sono accomunate dal senso di estraniamento che provano nei confronti del resto del mondo, dall’odio e la fascinazione che generano negli uomini e dalla solitudine. Nonostante le difficoltà, però, non sono impotenti. E nel momento in cui trovano la loro forza, si fanno portavoce della rabbia e del desiderio di rivalsa di tutte le donne che nel corso della storia hanno subito un’ingiustizia.
“Weyward” è un invito al sostegno tra donne e un inno per celebrare quello che le riguarda: la maternità (intesa come capacità di generare vita), le stravaganze, l’energia, la compassione, la creatività, le passioni, così come le debolezze e i difetti.
Ho impiegato svariato tempo per concludere questo romanzo, ma non perché non mi sia piaciuto. Anzi, credo che sia stata una delle letture più belle e arricchenti che abbia intrapreso finora quest’anno (e infatti, al di là della mia emotività iniziale, c’è da dire che, quando alla fine ho deciso di concentrarmi sul libro, una pagina tirava l’altra). La mia lentezza va attribuita esclusivamente alla rabbia che il libro, attraverso le tematiche trattate, mi ha fatto provare in quanto donna.
Emilia Hart è un’autrice schietta. Non usa reticenze, non imbelletta la narrazione con belle metafore per addolcire il dolore provato dalle sue protagoniste. Il suo sarà un romanzo frutto di immaginazione, ma quello di cui parla è fin troppo reale.
Ci sono stati diversi punti in cui “Weyward” ha rischiato di farmi piangere. In altri non ho avuto la prontezza d’animo per potermi fermare e qualche lacrimuccia è stata versata. In conclusione, detto in parole spicciole, è un libro di cui consiglio assolutamente la lettura.
Recensito in Italia il 25 settembre 2023
È così che nasce il termine “strega”, una parola che viene affibbiata per categorizzare qualcosa di ingestibile, selvaggio, terrificante. Ed è su queste fondamenta che si sviluppa “Weyward”, romanzo di Emilia Hart che ho avuto il piacere di leggere grazie alla collaborazione con la Fazi Editore, che ringrazio di avermi fornito una copia del libro in cambio di una recensione onesta.
“Weyward” narra le vicende di tre donne (Altha, Violet e Kate) appartenenti a tre generazioni diverse della stessa famiglia, la famiglia Weyward per l’appunto. Sono donne che nel corso dei secoli hanno dovuto imparare a convivere con una società che non è mai stata pronta ad approvare la loro esistenza. Sono donne sagaci, intraprendenti, estremamente legate alla natura e alle sue proprietà; sono donne che non vogliono ricoprire il ruolo che viene loro imposto e per questo si ritrovano nel mirino di uomini che pretendono di riuscire nell’impresa di rieducarle e di possederle.
Dopotutto, è meglio essere sicuri di esercitare il proprio controllo sulle cose che ci spaventano piuttosto che accettarle o, nel peggiore dei casi, ignorarle.
Altha, Violet e Kate sono legate tra di loro non solo dal sangue, ma anche e soprattutto dalle esperienze e le dinamiche che si ritrovano a vivere. Sono accomunate dal senso di estraniamento che provano nei confronti del resto del mondo, dall’odio e la fascinazione che generano negli uomini e dalla solitudine. Nonostante le difficoltà, però, non sono impotenti. E nel momento in cui trovano la loro forza, si fanno portavoce della rabbia e del desiderio di rivalsa di tutte le donne che nel corso della storia hanno subito un’ingiustizia.
“Weyward” è un invito al sostegno tra donne e un inno per celebrare quello che le riguarda: la maternità (intesa come capacità di generare vita), le stravaganze, l’energia, la compassione, la creatività, le passioni, così come le debolezze e i difetti.
Ho impiegato svariato tempo per concludere questo romanzo, ma non perché non mi sia piaciuto. Anzi, credo che sia stata una delle letture più belle e arricchenti che abbia intrapreso finora quest’anno (e infatti, al di là della mia emotività iniziale, c’è da dire che, quando alla fine ho deciso di concentrarmi sul libro, una pagina tirava l’altra). La mia lentezza va attribuita esclusivamente alla rabbia che il libro, attraverso le tematiche trattate, mi ha fatto provare in quanto donna.
Emilia Hart è un’autrice schietta. Non usa reticenze, non imbelletta la narrazione con belle metafore per addolcire il dolore provato dalle sue protagoniste. Il suo sarà un romanzo frutto di immaginazione, ma quello di cui parla è fin troppo reale.
Ci sono stati diversi punti in cui “Weyward” ha rischiato di farmi piangere. In altri non ho avuto la prontezza d’animo per potermi fermare e qualche lacrimuccia è stata versata. In conclusione, detto in parole spicciole, è un libro di cui consiglio assolutamente la lettura.
L’aspetto più affascinante è sicuramente il legame “magico” di queste tre donne con la natura e in particolare con gli animali. È una storia di riscatto personale, di coraggio femminile e di critica al patriarcato.
Lo consiglio vivamente anche come regalo.
Weyward racconta la vita di tre donne, attraverso tre secoli differenti, legate da vincoli famigliari e da un dono straordinario.
In un mondo dominato dalle strette regole del patriarcato, la famiglia Weyward sembra ribellarsi dalle leggi imposte dalla società, creandosi un destino comune senza scampo.
Altha, Violet e Kate sono legate tra loro non solo dal sangue, ma anche dalle esperienze che si trovano a vivere: tutte e tre vivono ritagliandosi uno spazio fuori dagli stereotipi e si sentono tagliate fuori da un mondo che non le vuole.
Si tratta di una storia di riscatto personale, di coraggio e collaborazione femminile, ma anche di critica al patriarcato. Le tre donne sono difatti vittime di vi0lxnze, perseguitate, isolate o tacciate di stregoneria.
💫 Sono rimasta incantata dalle accurate descrizioni della natura e dalla connessione che le tre donne instaurano con essa. Ciò che invece non mi ha convinto é uno stile troppo essenziale, scarsamente poetico e poco riconoscibile. A fare la differenza, una trama avvolgente, che mira a spezzare i circoli viziosi che sembrano ripetersi nel corso dei secoli.
Weyward rimane un romanzo pieno di magia, in cui il potere della natura si lega ai vincoli famigliari, alla stregoneria e al potere femminile.
Recensito in Italia il 3 maggio 2024
Weyward racconta la vita di tre donne, attraverso tre secoli differenti, legate da vincoli famigliari e da un dono straordinario.
In un mondo dominato dalle strette regole del patriarcato, la famiglia Weyward sembra ribellarsi dalle leggi imposte dalla società, creandosi un destino comune senza scampo.
Altha, Violet e Kate sono legate tra loro non solo dal sangue, ma anche dalle esperienze che si trovano a vivere: tutte e tre vivono ritagliandosi uno spazio fuori dagli stereotipi e si sentono tagliate fuori da un mondo che non le vuole.
Si tratta di una storia di riscatto personale, di coraggio e collaborazione femminile, ma anche di critica al patriarcato. Le tre donne sono difatti vittime di vi0lxnze, perseguitate, isolate o tacciate di stregoneria.
💫 Sono rimasta incantata dalle accurate descrizioni della natura e dalla connessione che le tre donne instaurano con essa. Ciò che invece non mi ha convinto é uno stile troppo essenziale, scarsamente poetico e poco riconoscibile. A fare la differenza, una trama avvolgente, che mira a spezzare i circoli viziosi che sembrano ripetersi nel corso dei secoli.
Weyward rimane un romanzo pieno di magia, in cui il potere della natura si lega ai vincoli famigliari, alla stregoneria e al potere femminile.