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La simmetria dei desideri Copertina flessibile – 26 settembre 2019
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- Età di letturaDa 3 anni in su
- Lunghezza stampa352 pagine
- LinguaItaliano
- Dimensioni13.5 x 2.9 x 20.6 cm
- EditoreBEAT
- Data di pubblicazione26 settembre 2019
- ISBN-108865596619
- ISBN-13978-8865596616
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Dettagli prodotto
- Editore : BEAT (26 settembre 2019)
- Lingua : Italiano
- Copertina flessibile : 352 pagine
- ISBN-10 : 8865596619
- ISBN-13 : 978-8865596616
- Peso articolo : 281 g
- Dimensioni : 13.5 x 2.9 x 20.6 cm
- Posizione nella classifica Bestseller di Amazon: n. 3,692 in Libri (Visualizza i Top 100 nella categoria Libri)
- n. 388 in Narrativa contemporanea (Libri)
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Le donne capiranno meglio quanto banale, semplice ed essenziale può essere l'amicizia tra uomini e potranno perdonarci i molti difetti che abbiamo.
Una gran bella storia
Una solida struttura narrativa, una scrittura piana e facilmente leggibile, uno schema narrativo forse già visto ma ben strutturato e coinvolgente, un doppio finale che mi ha strappato le lacrime. Già era bello il primo di finale, il libro si sarebbe potuto chiudere così, ma la storia va avanti regalando un finale inaspettato, meravigliose suggestioni al lettore e lasciando un bellissimo ricordo del romanzo.
La trama, in breve, descritta dalla voce narrante di uno dei protagonisti. Quattro amici strettissimi che stanno prendendo strade diverse, nel corso di una finale dei mondiali decidono di scrivere ciascuno tre desideri che vorrebbero vedere avverati per i mondiali successivi. Uno dei tre desideri lo condividono subito. Da quel momento il destino e la loro volontà inizierà a portarli su una strada che non necessariamente sarà quella scelta.
L’amicizia al maschile è descritta benissimo, è molto vera e coinvolgente, la storia di Israele rimane volutamente sullo sfondo perché non è quella che si vuole raccontare. Ci sono i quattro protagonisti al centro, il narratore in particolare. La storia è presente certo, non sarebbe possibile evitarla, ma non in primo piano. E i protagonisti sono parte di quella storia.
Il romanzo si arricchisce di invenzioni davvero geniali come l’amico che c’è e non c’è, Shachar Cohen. Sarebbe il quinto amico, ricco di mistero e con una sua storia che si intreccia a quella dei quattro protagonisti.
Come definire “La simmetria dei desideri” (bellissimo titolo, tra l’altro)? Struggente, dolce, pieno di leggera, malinconica tristezza. Consiglio di leggerlo cercando di andare aldilà del semplice racconto perché è aldilà della storia, pure bella, che il romanzo si dispiega in tutta la sua armonia.
Non voglio dire di più perché dovrei svelare parti della trama. Un solo consiglio: da leggere!
Leggendo il romanzo spesso avevo la sensazione che non portasse da nessuna parte, sperando che prima o poi sarebbe successo qualcosa. Ok, il filo conduttore è questa amicizia tra 4 ragazzi, raccontata da uno di loro e alla fine viene spiegato anche il perché del titolo ma ho trovato tutto troppo lungo e dilatato. Non dico neanche che la scrittura sia pessima, tutt'altro, solo che per me è difficile la lettura di dialoghi che non sono racchiusi tra virgolette e qui non ce n'è traccia, sicuramente per scelta.
Nonostante questo per me sono 3 stelle e continuo a preferirlo quando si cimenta in racconti brevi.
Qui immagina che quattro amici crescano insieme fin dalle superiori, passando per la leva obbligatoria, l'università, le prime relazioni fisse, sino ai matrimoni e ai figli. Yuval, Churchill, Ofir e Amichai condividono un po' tutto insieme: le delusioni amorose, i tradimenti, gli esaurimenti nervosi, le scelte spiazzanti della vita e i difficili rapporti con tradizioni familiari e parenti troppo opprimenti o inesistenti.
Quattro giovani uomini che affrontano insieme la prima fase dell'età adulta, supportandosi nonostante le prove a cui è sottoposta la loro amicizia. Finchè durante un Mondiale si scambiano desideri, alcuni tenuti segreti, altri svelati, e lasciano che sia il destino, senza che loro possano farvi nulla, a ingarbugliare fili e vite.
Nevo si esprime con un discorso continuo, una corrente di pensiero che esce da Yuval e si mischia ai dialoghi degli altri (senza discorsi diretti veri e propri) e usa un particolare escamotage per aggiungere informazioni da parte di un narratore esterno.
Non male come stile, dopo un po' ci si abitua; temevo di trovare pesante questa narrazione che arriva senza filtri e sommerge con molta introspezione, ma l'autore riesce a mischiare aneddoti e dettagli di ciascuno, con la storia del paese e con scorci delle contraddizioni della società (la resistenza ortodossa, i posti di blocco, l'occupazione, l'Intifada, i clandestini, la babele di genti e culture che spesso fatica a parlare un Ebraico corretto, una lingua moderna costruita pur sempre (quasi) a tavolino...).
Storie di grande umanità, con il loro carico vulnerabile, ambientate nel Levante, ma comuni alla mia generazione. Credo che leggerò altro di suo.
Recensito in Italia il 27 gennaio 2022
Qui immagina che quattro amici crescano insieme fin dalle superiori, passando per la leva obbligatoria, l'università, le prime relazioni fisse, sino ai matrimoni e ai figli. Yuval, Churchill, Ofir e Amichai condividono un po' tutto insieme: le delusioni amorose, i tradimenti, gli esaurimenti nervosi, le scelte spiazzanti della vita e i difficili rapporti con tradizioni familiari e parenti troppo opprimenti o inesistenti.
Quattro giovani uomini che affrontano insieme la prima fase dell'età adulta, supportandosi nonostante le prove a cui è sottoposta la loro amicizia. Finchè durante un Mondiale si scambiano desideri, alcuni tenuti segreti, altri svelati, e lasciano che sia il destino, senza che loro possano farvi nulla, a ingarbugliare fili e vite.
Nevo si esprime con un discorso continuo, una corrente di pensiero che esce da Yuval e si mischia ai dialoghi degli altri (senza discorsi diretti veri e propri) e usa un particolare escamotage per aggiungere informazioni da parte di un narratore esterno.
Non male come stile, dopo un po' ci si abitua; temevo di trovare pesante questa narrazione che arriva senza filtri e sommerge con molta introspezione, ma l'autore riesce a mischiare aneddoti e dettagli di ciascuno, con la storia del paese e con scorci delle contraddizioni della società (la resistenza ortodossa, i posti di blocco, l'occupazione, l'Intifada, i clandestini, la babele di genti e culture che spesso fatica a parlare un Ebraico corretto, una lingua moderna costruita pur sempre (quasi) a tavolino...).
Storie di grande umanità, con il loro carico vulnerabile, ambientate nel Levante, ma comuni alla mia generazione. Credo che leggerò altro di suo.
Un flusso di pensieri del protagonista che fa immedesimare.
L'ho letto come un'apnea.