Il termine “Provolone” trae origine dalle tecniche di prova della cagliata e dalla capacità di filatura della pasta,
È recentissima, intanto, la notizia del definitivo riconoscimento della Comunità Europea.
Ogni tappa del lungo percorso della sua lavorazione: dal latte alla coagulazione, dalla rottura della cagliata alla scottatura, dalla filatura alla formatura a guisa di pera o cilindro
Le prime notizie del provolone del monaco si hanno intorno al settecento quando l'esplosione demografica di Napoli indusse gli allevatori delle campagne napoletane a spostarsi per far posto all'espansione cittadina.
Il provolone del monaco può essere gustato semifresco ed ha un gusto dolce, morbido e aromatico oppure marcatamente più piccante ed intenso via via che aumenta la stagionatura.